Roma 04/09/2019 – “Abbiamo più volte paventato la concreta possibilità che, a causa della perpetuata incuria da parte dell’amministrazione, Roma potesse cadere a pezzi – scrive in una nota il Presidente U.Di.Con. Lazio Martina Donini – e intendevamo letteralmente. Prova ne è quanto avvenuto ieri a San Giovanni, dove un blocco di tufo di circa cinquanta centimetri e alcuni mattoni dell’acquedotto neroniano si sono staccati dalla cornice della corsia preferenziale”.
La conta dei danni degli ultimi due giorni di piogge nella Capitale sembra un bollettino di guerra: fermate della metropolitana sommerse dall’acqua, tram fermi e viabilità completamente in tilt per via di strade allagate e alberi abbattuti. Ultimo episodio in ordine cronologico, quello di ieri mattina a Piazza di Porta San Giovanni, intorno alle ore 9:50.
“Un plauso va ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Locale, che sono prontamente intervenuti per mettere in sicurezza la zona e procedere al recupero delle macerie, ma non possiamo soprassedere sull’accaduto, avvenuto proprio in concomitanza con i primi acquazzoni – continua Donini – sappiamo che, purtroppo, la Roma moderna è oramai abbandonata a sé stessa ma ciò diventa estremamente pericoloso quando un certo lassismo viene palesato nei confronti di opere realizzate secoli fa e tutt’ora in uso. La città è un meraviglioso museo a cielo aperto e ci rendiamo conto quanto ciò possa rendere la manutenzione difficoltosa, ma proprio per questo c’è bisogno di una politica attenta e non latitante come quella che stiamo subendo da fin troppo tempo. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se ci fossero stati dei passanti o se fosse crollata una porzione più consistente di un’opera dal grande valore artistico e architettonico – conclude Donini – speriamo i nostri quesiti rimangano senza risposta”.