Nelle scorse settimane la Guardia di Finanza di Treviso ha ritirato, presso esercizi commerciali al dettaglio e all’ingrosso della zona, circa 17 mila prodotti cosmetici contenenti una sostanza tossica chiamata Lilial, .
Il Lilial, conosciuto anche come Butylphenyl Methylpropional o come BMHCA, è una molecola di sintesi utilizzata come ingrediente aromatico nei prodotti cosmetici come profumi, saponi, deodoranti, creme corpo, shampoo, e in alcuni prodotti per l’igiene della casa come detersivi, che ricorda il profumo del mughetto e del lillà.
Questa sostanza è ritenuta pericolosa per la salute dell’uomo dal momento che è considerata cancerogena, mutagena e tossica per la riproduzione, tanto che Il Regolamento UE 2021/1902 della Commissione Europea, che modifica alcuni allegati del Regolamento (CE) n. 1223/2009, ha vietato la commercializzazione dei prodotti contenenti tale sostanza a partire dal 01 marzo 2022. In precedenza, nello stesso regolamento, questa sostanza era limitata alla percentuale di utilizzo, dal 01 marzo 2022 invece viene completamente vietata.
Nonostante il divieto di vendere prodotti contenenti il Lilial, il sequestro dei cosmetici avvenuto a Treviso dimostra che sono ancora in giro prodotti nei quali è presente questa sostanza. Perché il consumatore possa tutelare la propria salute in riferimento all’utilizzo di cosmetici e detersivi, il consiglio è quello di leggere con attenzione le etichette dei prodotti presenti in casa. Nell’eventualità ci si accorgesse di avere un prodotto con il Lilial, si consiglia di non gettare il contenuto negli scarichi visto che il Butylphenyl Methylpropional è dannoso per gli organismi acquatici ma di buttare direttamente la confezione nella spazzatura. È sempre opportuno in questi casi segnalare all’autorità competenti di aver acquistato un prodotto contenente una sostanza tossica e vietata.
Inoltre, è bene sapere che il Ministero della Salute mette a disposizione sul proprio sito la sezione cosmetici attraverso la quale è possibile segnalare gli effetti indesiderati attribuibili all’uso di cosmetici. Possono inoltrare la segnalazione i cittadini, le aziende e i distributori e i professionisti del settore sanitario compresi estetisti e parrucchieri, al fine di migliorare la vigilanza necessaria sul mercato dei cosmetici.
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