Come riportato dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto idrografico dell’Appennino Centrale, dall’analisi dei dati emerge che lo stato di severità idrica nel distretto dell’Appennino Centrale, in rapporto al quadro nazionale, risulta essere basso. In particolare, le precipitazioni nel periodo compreso tra gennaio 2023 a giugno 2023 hanno fatto sì che la pioggia cumulata risultasse superiore alle medie storiche del periodo 1991-2020 e di gran lunga superiore alla media del 2022. Le maggiori differenze in positivo si registrano nelle regioni Abruzzo e Marche.
Le piogge di maggio e giugno 2023, ancora, hanno incrementato i deflussi superficiali e hanno comportato un progressivo recupero delle portate delle sorgenti con valori superiori al 2022. Anche per quanto riguarda i laghi si osserva un moderato recupero del livello del lago di Bracciano e un lieve abbassamento del livello del lago Trasimeno. A livello dei grandi invasi di acqua potabile, la disponibilità di risorsa idrica risulta essere maggiore rispetto al 2022.
In linea di massima, per quanto riguarda il distretto non ci troviamo di fronte a situazioni di criticità rispetto all’anno precedente, anno che ha registrato gravi fenomeni siccitosi.
Per quanto riguarda la Regione Lazio la situazione per ognuna delle province è la seguente:
- Nel territorio di Viterbo (ATO 1) la situazione pluviometrica risulta essere in linea con le media storiche del periodo e migliore rispetto all’anno 2022. Attualmente, la disponibilità idrica delle fonti è stabile ad eccezione della sorgente più profonda (sorgente di Piancastagnaio) che registra un deficit del 40% circa delle media storiche del periodo. Il livello di disponibilità idrica sul territorio è sufficiente ad eccezione della frazione Tre Croci e del comune di Vetralla serviti da autobotti. In questo scenario, se la condizione meteo climatica rimane favorevole l’impatto sulla popolazione è limitato ai comuni serviti da fonti superficiali, non connessi ad altre reti idriche e soggetti ad incremento della popolazione in estate. Nel territorio ATO 1 bisogna sempre tener presente il problema della presenza di fluoro e arsenico nelle fonti di acqua potabile che si aggrava in condizioni di minore disponibilità di acqua.
- Nel territorio di Roma (ATO 2) la situazione meteo climatica vede il valore delle precipitazioni cumulate maggiore rispetto al 2022, grazie alle piogge consistenti del mese di maggio e del mese di giugno 2023. Allo stesso tempo però, l’altezza delle precipitazioni ha determinato un tasso di infiltrazione basso con conseguente minore ricarica delle falde. Sul breve periodo, gennaio 2023-giugno 2023, si registra una riduzione del deficit pluviometrico pari a circa 15 mm rispetto alle medie storiche del periodo; sul lungo periodo invece, gennaio 2022 – giugno 2023, si registra un deficit pluviometrico più elevato pari a 375 mm. La condizione siccitosa registrata su base annuale riguarda principalmente la dorsale appenninica, dove si trovano i principali acquiferi in gestione di ATO 2. Di conseguenza, le piogge dei mesi di maggio e giugno 2023, attenuano lievemente lo stato di ridotta disponibilità idrica del territorio. Gli interventi messi in atto dal Gestore hanno permesso di ridurre i prelievi di risorsa idrica rispetto agli anni passati nonostante alcuni acquedotti non siano stati alimentati dai fenomeni nevosi e piovosi durante l’inverno. In generale, non si registrano impatti significativi sulla disponibilità di risorsa idrica per la popolazione.
- Nel territorio di Rieti (ATO 3), il quadro meteo climatico risulta essere stabile. Non si rilevano criticità sulle principali fonti di approvvigionamento perenni, ad eccezione di quelle superficiali che di contro registrano una riduzione della portata potenziale pari al 15-20% rispetto alle medie del periodo. In linea generale, nel territorio di Rieti non si registrano attualmente impatti significativi sulla popolazione.
- Nel territorio di Latina (ATO 4) vediamo che le sorgenti soddisfano il fabbisogno idrico richiesto. Grazie agli interventi posti in essere dal Gestore, a seguito della crisi idrica del 2017, le azioni effettuate sul sistema idrico, quali interconnessioni e ricerca di nuove fonti riescono a mitigare possibili deficit di disponibilità di acqua. In generale, il sistema idrico dell’ATO 4 possiede maggiore capacità di reazione all’eventuale deficit idrico nonostante alcune zone residue richiedano ancora interventi strutturali.
- Il territorio di Frosinone (ATO 5) è quello che registra un peggioramento del quadro meteo climatico con impatti significativi sulla disponibilità della risorsa idrica. In particolare, 10 delle sorgenti che servono il territorio, 4 si trovano in una condizione di deficit importante. Sulla base di quanto comunicato dal gestore la situazione è la seguente: sono in atto turnazioni che impattano su 100.000 abitanti di n. 27 comuni; riduzioni che interessano circa 60.000 abitanti in n. 17 comuni; presenza del servizio di autobotti che riforniscono 500 abitanti circa in n. 13 comuni. Visto l’incremento di popolazioni nel periodo estivo tali soluzioni potrebbero essere estese a più comuni. Per ridurre tali disagi, il gestore ha programmato misure di emergenza, quali: riduzione della pressione nelle reti, turnazioni, servizio autobotti, installazione di serbatoi mobili nelle zone più critiche, limitazioni negli usi della risorsa idrica diversi da quello potabile. Per ciò che riguarda gli interventi nel lungo periodo, il Gestore ha programmato diversi interventi volti alla rifunzionalizzazione dei pozzi, al recupero delle dispersioni all’interno delle reti idriche, alla realizzazione di interconnessioni di reti di distribuzione, all’installazione di idrovalvole e riduttori sulla rete di distribuzione.
Fonte: https://www.autoritadistrettoac.it/le-azioni-contratti-di-fiume/osservatorio-permanente