Ormai da mesi risuonano nella quotidianità di tutti i consumatori affermazioni di questo tenore: “non si può più fare la spesa”, “non si può comprare più nulla”, “i prezzi degli alimentari sono triplicati”. Un caro-vita esploso nel 2021, attribuito dapprima alla ripresa economica post-pandemia, poi all’aumento dei prezzi delle materie prime, successivamente alla guerra in Ucraina, e che da allora sta mettendo in seria difficoltà le famiglie italiane. Parliamo di una serie di rincari che colpiscono non solo il carrello della spesa, ma anche i prezzi per le vacanze, dagli alberghi ai voli ai servizi balneari, così come i prezzi di bar e ristoranti.
Come riportato dall’Istat, nel mese di giugno 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo segna una variazione nulla pari al +6,4% rispetto al + 7,6% del mese precedente. Una decelerazione del tasso di inflazione che secondo l’Istituto Nazionale di Statistica si deve al rallentamento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e in misura minore, degli alimenti lavorati (da + 13,2% a +11,5%), dei servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%). E ancora, a giugno 2023, rallenta l’inflazione dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da + 11,2% a +10,5%) così come per i prodotti ad alta frequenza di acquisto (da +7,1% a +5,8%). Da questi dati vediamo che l’inflazione rallenta ma i prezzi, soprattutto quelli dei generi alimentari sono ancora troppo alti.
Il calo dell’inflazione è una buona notizia per i consumatori ma in questo caso parliamo di percentuali poco soddisfacenti: in particolare, con la riduzione dei prezzi dell’energia, ci si aspettava di vedere prezzi più bassi in particolare sugli scaffali dei supermercati, ma anche in altri settori. E questo di certo non è accaduto. Molto probabilmente, la causa di questa mancata diminuzione dei prezzi risiede nell’aumento dei prezzi da parte delle aziende a seguito dell’aumento del costo delle materie prime. Aumenti di prezzo che non sono stati mai abbassati, facendo pagare così ai consumatori quanto è stato perso dalle aziende con la crisi energetica.
Fonte: Corriere della sera 24/07/2023