Il concetto di economia circolare è ormai uno dei temi dominanti per i Governi di tutto il mondo, per via delle innumerevoli implicazioni a livello ambientale, sociale, economico e culturale che esso ha assunto nella vita dei popoli su tutto il Pianeta. Fortunatamente, determinate tematiche un tempo snobbate o comunque mai adeguatamente considerate si sono imposte negli ultimi anni, anche (purtroppo) per via delle conseguenze di un atteggiamento colpevolmente distratto che ha portato a un livello di allarme che non può più essere ignorato.
Il mondo in cui viviamo risente in maniera diretta dei nostri atteggiamenti, delle nostre scelte e della cura con cui lo trattiamo, per cui è divenuto fondamentale, oggi più che mai, fare i conti con la realtà che abbiamo costruito nel tempo e mettere in atto quel cambiamento di prospettiva assolutamente necessario. Un posto particolare nel vasto insieme di settori produttivi del mondo di oggi spetta indubbiamente al settore tessile, voce di grande interesse anche nel rapporto con il concetto di riciclo, elemento cardine nel più ampio elemento dell’economia circolare.
Il fatto di tenere in considerazione il ciclo di vita di ogni singolo prodotto è il fulcro su cui poggiano le nuove idee riconducibili proprio all’Ecodesign, termine che esprime in maniera precisa il connubio fra nuove tendenze della moda e l’Economia circolare, con una nuova e più approfondita attenzione per l’ambiente che dà vita a interessantissimi progetti virtuosi che mirano alla produzione di tessuti rigenerati. Ed è proprio attraverso il riciclo di quelli che erano spesso considerati alla stregua di stracci, ossia gli scarti tessili, che si è scelto di agire in tal senso, riportando tessuti ormai considerati consumati a una nuova esistenza. E tutto questo ha portato benefici enormi da diversi punti di vista.
Innanzitutto, attraverso il sapiente utilizzo di scarti tessili si provvede sin da subito ad attuare una vitale operazione di risparmio, salvaguardando risorse naturali di primaria importanza e riducendo il consumo di materie prime, effettuato in passato con eccessiva e colpevole disinvoltura, a cominciare da acqua ed energia. Va poi considerato un altro aspetto fondamentale per il rispetto dell’ambiente, ossia il fatto che attraverso il riciclo e il riutilizzo di materie di fatto già lavorate, si riduce l’impatto di anidride carbonica perché si limita il ricorso a sostanze chimiche e a coloranti.
In conclusione, quindi, è importante evidenziare come anche in un settore in cui la novità è di fondamentale importanza, ossia la moda, concetti come tutela dell’ambiente, risparmio delle materie prime e riduzione dei consumi, da raggiungere attraverso la strada del riciclo e del riutilizzo, non vanno a inficiare la qualità e l’offerta in generale di un settore che rappresenta, da sempre, un fiore all’occhiello per il nostro Paese.