Dall’esecutivo giurano che il piano energia è in continua evoluzione. Con la relazione informativa illustrata ieri mattina in Consiglio dei Ministri, sono tre le strade del Governo per risparmiare, in vista dei possibili razionamenti, e dare respiro a famiglie, consumatori e imprese.
L’ipotesi al vaglio dell’esecutivo è arrivare ad abbassare la temperatura dei termosifoni fino a 2 gradi e tagliare fino a 2 ore al giorno l’utilizzo dei caloriferi in casa e negli uffici. Inoltre nel piano sono previste nuove iniziative per fornire energia a prezzi calmierati alle aziende in difficoltà.
Andiamo per ordine. Rispetto alla gravità della situazione che ci aspetta in autunno riguardo al caro energia, gli scenari sono tre:
- Aggiornamento delle misure di risparmio dei consumi;
- Riduzione dell’accensione dei caloriferi sia in ottica di orari che temperatura;
- Interventi per calmierare il prezzo di elettricità e gas per le imprese in difficoltà utilizzando il cuscinetto di emergenza di 20 terawattora, acquistati dal Gse;
Tutto in attesa del Consiglio europeo dei ministri dell’energia del 9 settembre, convocato in seduta straordinaria per risolvere la questione del tetto del gas e sul disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica rinnovabile rispetto alla termoelettrica prodotta con gas.
Per adesso la situazione resta sotto controllo ma molto dipenderà dalle scelte della Russia rispetto alle forniture di gas all’Europa, avendo già tagliato il 72% di flussi rispetto allo scorso anno e avendo triplicato le entrate finanziarie solo nel mese di agosto.
- Sbloccate le forniture di energia elettrica a prezzo calmierato, sotto i 150 euro a megawattora e cedute alle imprese e alle filiere produttive più in difficoltà.
- Per i prossimi due anni sarà sospeso il percorso di decarbonizzazione ma – per ora – non è ancora previsto il ricorso al carbone.
- Dal lato risparmi dei consumi, il Governo prevede la riduzione di un grado della temperatura per il riscaldamento e di un’ora di durata giornaliera, compresi gli edifici pubblici. Se le condizioni di approvvigionamento di gas si dovessero fare più complicate, è ipotizzabile la riduzione di due gradi e due ore al giorno. Escluse per ora anche le misure di razionamento all’industria, così come la chiusura delle scuole per uno o più giorni alla settimana.
Gli scenari a cui sono associati diversi piani di azione del Governo:
- Ottimistico: se l’Italia raggiunge nel prossimo autunno l’indipendenza dal gas russo con l’attivazione dei rigassificatori a Piombino e Ravenna;
- Intermedio: se la Russia dovesse interrompere bruscamente le forniture di gas prima della costruzione dei rigassificatori;
- Peggiore: se le forniture fossero interrotte subito;
Il Governo sembra stia lavorando per l’8 settembre ad un nuovo decreto-legge che prenda in considerazione tutti i piani di azione senza ricorrere allo scostamento di bilancio. Quel che è certo è che l’esecutivo nei suoi prossimi provvedimenti darà priorità alle imprese e alle filiere energivore, con un credito di imposta sulle bollette (ora al 25% per i consumi del terzo trimestre) che potrebbe essere aumentato e poi prorogato nei prossimi giorni. Per imprese e famiglie, invece, è prevista la possibilità di rateizzare le bollette (ora fino a 10 rate) e che dovrebbe essere prorogata almeno fino alla fine dell’anno. Inoltre dovrebbero essere previsti interventi per Regioni ed Enti locali che altrimenti non potrebbero pagare le bollette e garantire i servizi pubblici come i trasporti.