Partiamo da un dato sconvolgente: nel mondo buttiamo circa un terzo del cibo che viene prodotto. I numeri dello spreco alimentare fanno i conti con la fame del mondo, un problema tanto drammatico quanto paradossale. Ci sono persone che muoiono di fame, non solo nel terzo mondo, e noi continuiamo a sprecare, sia a livello produttivo che comportamentale. Ecco perché parliamo di prevenzione.
Ma facciamo prima un distinguo: il cibo si divide in “perso” e “sprecato” oppure, come direbbero gli anglosassoni, “food loss” and “food waste”. Perso è il cibo che viene prodotto, ma che non raggiunge le nostre case perché presenta anomalie oppure perché deperisce in tempi brevi. Sprecato, invece, è il cibo che buttiamo ogni giorno in casa a causa dei nostri comportamenti sbagliati e nella ristorazione perché rimasto invenduto. Ecco i dati fanno storcere il naso (fonte: Food Waste Index Report 2021 stilato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente insieme all’organizzazione britannica WRAP, che si occupa di spreco alimentare ed economia circolare). Buttiamo in un anno almeno 920 milioni di tonnellate di alimenti ancora commestibili, il 17% di tutto quello disponibile ai consumatori di tutto il mondo. Nelle case dei consumatori finisce nella spazzatura l’11% del cibo totale disponibile al consumo; nella ristorazione il 5%, e nella vendita al dettaglio il 2%. Ogni singolo consumatore spreca 121 kg di cibo all’anno, 74 dei quali in casa. In Italia, la stima del cibo pro-capite gettato è di 67 kg all’anno.
I Paesi membri dell’ONU si sono riproposti di dimezzare gli sprechi di cibo da qui al 2030. Infatti, tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 c’è quello di garantire modelli sostenibili di produzione e quello di dimezzare lo spreco di cibo in generale, comprese le parti non edibili che possono essere utilizzate per altri scopi, nell’ottica di un’economia circolare che guardi al riuso. Produrre meno per tagliare del 10% i gas serra che emettiamo per produrre il cibo che buttiamo. Dal canto comportamentale, ognuno di noi può evitare lo spreco alimentare con semplici buone pratiche: organizzare la spesa da fare acquistando solo i prodotti effettivamente terminati; ordinare il cibo in dispensa o in frigo in base alla scadenza; donare il cibo in eccesso; conservare correttamente gli alimenti; riutilizzare il cibo avanzato con gustose ricette.