L’utilizzo dell’intelligenza artificiale da applicare alla gestione del traffico romano, tra le proposte di mobilità sostenibile avanzate dalla giunta del neo sindaco di Roma Roberto Gualtieri, sembra non essere una prospettiva tanto lontana.
Nella seduta del 09 dicembre la giunta capitolina ha concesso la possibilità al colosso del web Google di sperimentare sul coordinamento dei cicli semaforici, al momento degli incroci più critici, facendo uso di determinati algoritmi basati sulle tecniche di intelligenza artificiale.
Attraverso la corretta sincronizzazione dei semafori e tramite sistemi satellitari, sarà possibile limitare la formazione di code, accorciare i tempi di attesa ai semafori e, in ottica di sostenibilità ambientale, diminuire le emissioni inquinanti. L’esperimento, già partito in Israele e che presto debutterà anche in Brasile, ha permesso di constatare, secondo gli esperti americani, una notevole riduzione del consumo di carburante pari al 10-20%.
I nuovi semafori intelligenti, installati inizialmente sugli incroci più pericolosi, oltre ad evitare il congestionamento agli incroci, sembra abbiano anche la possibilità di intercettare coloro che non rispettano il codice della strada, per poter infliggere contravvenzioni allo scopo di mettere fine alle stragi sulla strada.
In questo ambizioso progetto, rimane il legittimo dubbio relativo alla privacy, in particolare all’uso, alla diffusione e all’archiviazione dei dati, alla responsabilità dei sistemi di intelligenza artificiale in caso di malfunzionamento. Nel caso di Roma, il Campidoglio sembra aver già agito in tal senso, mettendo per iscritto che le informazioni da condividere, rispetto alla configurazione dei nuovi semafori, non comportino la condivisione dei dati sensibili.