Roma, 02/08/2021 – “Quanto successo durante lo scorso weekend è di una gravità assoluta: il blocco del CED della Regione è un assalto frontale non alla reggenza politica del Lazio, ma a tutti i cittadini – scrive in una nota la Presidente dell’U.Di.Con. Regionale Lazio, Martina Donini – non è noto, al momento, se i dati sono ‘solo’ stati bloccati sotto riscatto tramite ‘ransomware’ o se sono stati trafugati e finiti nelle mani di malintenzionati, urge chiarezza”.
Il mese è iniziato in maniera particolarmente rovente negli uffici della Regione Lazio, ritrovatisi, nella giornata di ieri 1° agosto, sotto un attacco informatico su larga scala che ha messo fuori uso il Centro Elaborazione Dati – il cuore pulsante del sistema sanitario regionale che contiene i dati e le cartelle cliniche dei 5,8 milioni di residenti, oltre a gestire la campagna vaccinale. I media sembrano confermare l’ipotesi ‘ransomware’, un attacco in cui i file e le informazioni presenti sui computer delle vittime sono ‘sequestrati’ e ‘rilasciati’ dietro ingente riscatto.
“In questo scenario esprimiamo la massima preoccupazione; moltissimi utenti potrebbero essere esposti a conseguenze imminenti non solo in termini di riservatezza, ma anche dal punto di vista economico, considerando i potenziali utilizzi fraudolenti dei dati – continua Donini – e condanniamo con forza quello che è a tutti gli effetti un attacco terroristico in un momento così delicato come la pandemia, nel quale l’estensione e la velocità nella somministrazione dei vaccini anti-Covid19 è essenziale per salvare vite. Ci auguriamo – conclude Donini – che la Polizia Postale rintracci al più presto gli autori di questa orribile aggressione e chiediamo che la Regione delinei al più presto la portata della problematica e le azioni intraprese per la tutela degli utenti, oltre ad informare quanto prima i soggetti potenzialmente coinvolti”.