Roma, 04/05/2021 – “Una città come Roma, colma di bellezze architettoniche nascoste ad ogni angolo, si presta particolarmente ad essere vissuta su mezzi ‘green’ – scrive in una nota la Presidente dell’U.Di.Con. Regionale Lazio, Martina Donini – bisogna però che qualcuno spieghi a questa Amministrazione che ammirare la Città Eterna da un abitacolo di un’auto, incolonnati per ore, non è esattamente la stessa cosa. Apprezziamo gli sforzi nella direzione di dotare finalmente la Capitale di una rete ciclabile, ma ciò va fatto con coscienza e non penalizzando i cittadini durante la transizione”.
Il quartiere San Giovanni è nel caos. Dopo i lavori che hanno ristretto la carreggiata e reso a senso unico Via Taranto e Via La Spezia per far spazio alla pista ciclabile, i cittadini hanno denunciato le lunghe code delle automobili in transito, che di fatto rendono impraticabile il passaggio a vetture e pedoni, costretti ad un pericoloso slalom tra i mezzi incolonnati. A febbraio scorso la Sindaca Virginia Raggi aveva fatto retromarcia e annunciato modifiche, ma nulla è cambiato rispetto a due mesi fa e anche Enrico Stefàno, Presidente della Commissione Mobilità, ha confermato il piano che prevede il ricongiungimento delle due ciclabili a via Tuscolana.
“Il ripensamento della Sindaca dimostra come, nella migliore delle ipotesi, il progetto sia stato fatto guardando su una mappa della città e non tenendo conto delle reali condizioni del flusso automobilistico e dei pedoni. Sono passati due anni dall’annuncio della riqualificazione della zona ma, ad oggi, la pista parte e finisce nel nulla, rendendola di fatto inutile e poco utilizzata. Siamo sicuri sarebbe bastato mantenere inalterato il doppio senso di circolazione per evitare disagi – continua Donini – soprattutto in periodo di pandemia, comprendiamo che i romani preferiscano la propria automobile ai mezzi pubblici, visto il perenne disastro targato Atac. La confusione del Campidoglio si ripercuote sui romani, che dovranno pagare di tasca propria le correzioni in corso d’opera causate da pianificazioni superficiali, pertanto chiediamo – conclude Donini – che la mobilità alternativa sia implementata seriamente, integrando tpl, rete ciclabile e esigenze dei cittadini”.