Roma, 20/04/2021 – “Puntuali ci ritroviamo, nostro malgrado, a fare la conta dei danni dopo il maltempo. Ci si chiede perché l’Atac sia in crisi, perché i romani non abbiano fiducia nel trasporto pubblico – scrive in una nota il Presidente dell’U.Di.Con. Regionale Lazio, Martina Donini – ma basta guardare a quanto successo a causa di un acquazzone per capire che se l’Amministrazione e le sue municipalizzate non riescono a garantire l’operatività del loro nodo centrale, il patto sociale con il Campidoglio non può essere mantenuto”.
Roma bagnata Roma sfortunata verrebbe da dire, dove un tutt’altro che improvviso nubifragio, anticipato da giorni e frutto di un aprile tutt’altro che mite, ha messo in crisi per l’ennesima volta il delicato tessuto del tpl romano. Questa volta è toccato alla Stazione Termini, arteria vitale del trasporto capitolino da e verso l’hinterland, i cui tunnel di accesso alle linee A e B sono stati chiusi per allagamento con conseguenti, immaginabili, disagi per tutti i pendolari che quotidianamente affollano i sotterranei di Piazza dei Cinquecento. Disagi estesi anche a Re di Roma, le cui banchine sono rimaste inaccessibili causa “guasto tecnico”.
“Ci chiediamo se a questo punto sia più conveniente sostituire i treni della metro con delle gondole, senz’altro adatte al microclima che l’incompetenza della municipalizzata è evidentemente intenzionata a creare – continua Donini – in tipico stile Atac, i controllori faticano a vedersi e anche in questo caso dobbiamo condannare l’immobilismo della Giunta Raggi, che negli ultimi cinque anni non è riuscita, nonostante le promesse, a migliorare una situazione che sta portando i cittadini allo stremo”.
“Non dimentichiamo che il trasporto pubblico esiste in modo che sia garantito il diritto allo spostamento anche a coloro i quali non possano, per motivi economici e di salute, permettersi un mezzo proprio – prosegue Donini – senza dimenticare che una città con meno autoveicoli è una città meno inquinata e quindi più salubre. A Roma niente di tutto ciò è assicurato e, in qualsiasi parte del mondo, se un’azienda fallisce gli obbiettivi preposti, viene sollevata dal suo incarico. È anche per questo – conclude Donini – che aspettiamo con impazienza la data della liberalizzazione del trasporto pubblico, come chiesto a gran voce dai romani”.