20/01/2020 – “Decennio nuovo, stessa vecchia Atac. Queste prime settimane del nuovo anno non hanno di certo lesinato in disservizi, basti ricordare il filobus spezzato in due per le strade capitoline che abbiamo già prontamente segnalato – scrive in una nota il Presidente Regionale U.Di.Con. Lazio Martina Donini – ma la mobilità romana ha un altro, spesso silente, scandalo: quello delle scale mobili, che di sovente, come già portato alla luce dalla stampa nell’indifferenza del Comune, non vengono nemmeno segnalate ufficialmente per evitare procedure di infrazione all’azienda”.
Altro giorno di ordinaria follia nel sottosuolo di Roma. Migliaia di pendolari questa mattina si sono trovati imbottigliati nei cunicoli della metro Manzoni a causa di un guasto, l’ennesimo, ad alcune scale mobili. Rottura che si aggiunge a quelle nella medesima fermata e a San Giovanni della scorsa settimana, nonché al rinvio per la riapertura di Barberini, causa collaudo fallito del sistema.
“Cos’altro deve accadere prima che l’Amministrazione si svegli dal torpore in cui è caduta il giorno dopo l’insediamento al Campidoglio? Atac così com’è, ha dimostrato di non funzionare, pretendiamo che sia rifondata – continua Donini – ciò che la sindaca Raggi non è riuscita a comprendere è che il pubblico non può e non deve essere terreno di conquista per lottizzazioni, ma deve funzionare a prescindere dalle influenze politiche; lo deve non solo ai suoi elettori, ma a tutti i bambini, gli anziani, coloro che per difficoltà economiche o di salute si trovano a dover dipendere dal trasporto pubblico e che non meritano di essere umiliati così – prosegue Donini – i romani hanno raggiunto il limite. È inconcepibile che una città dell’importanza di Roma sia gestita in modo così squallido, la Capitale non merita tutto questo per la sua storia, la sua importanza, la sua bellezza, i suoi cittadini – conclude Donini – noi siamo stanchi. Siamo stanchi e proprio per questo non molliamo, perché non vogliamo rassegnarci al degrado e al grigiore cui Roma sembra esser stata consegnata da questa Amministrazione. E vogliamo non lo siano nemmeno i nostri concittadini”.