Roma, 06/09/2019 – “Ci troviamo decisamente a disagio nel dover parlare per l’ennesima volta di emergenza. – scrive in una nota il Presidente Regionale U.Di.Con. Lazio Martina Donini – Una rapida occhiata ad un buon vocabolario qualsiasi, infatti, restituirà una definizione che ha a che fare con un particolare momento critico che richiede un intervento immediato; ebbene, nel caso dei rifiuti a Roma non riusciamo a trovare riscontro né nel momento critico, visto che questa situazione è in costante stallo e purtroppo diventata tragica quotidianità, né tanto meno nell’azione repentina, dal momento che questa amministrazione può vantare una pachidermica lentezza nel reagire a qualsivoglia problematica”.
L’unico impianto di Trattamento Meccanico Biologico di proprietà di Ama, società che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani a Roma, situato a Rocca Cencia, è fermo da ieri a causa dell’ennesimo guasto al nastro trasportatore dei rifiuti, avvenuto a causa del carico di lavoro eccessivo al quale è stato sottoposto nelle ultime settimane, durante le quali la manutenzione estiva programmata da tempo è stata effettuata tra un turno di lavoro e un altro. Come risultato, la raccolta dei rifiuti ha subito una brusca frenata, con i sacchetti che ricominciano ad accumularsi per le strade della Capitale.
“Sacchetti così tanto parte integrante del panorama romano che ci meravigliamo non appaiano nelle cartoline, ormai gli unici momenti nei quali i cittadini riescono a respirare, letteralmente, sono quelli in cui la capitale si svuota per le ferie programmate. Ciò dovrebbe far riflettere tanto l’amministrazione quanto i vertici di Ama, serve un progetto ed una visione a lungo termine, attualmente assenti – continua Donini – anche perché gli organi di gestione sono troppo occupati a scaricare la colpa su Rida Ambiente, sulla Regione, sul Governo e chissà chi sarà il prossimo invece ad assumersi le loro responsabilità ed attuare una profonda riorganizzazione interna che possa migliorare la situazione sul medio-lungo periodo – conclude Donini – magari non appariscente elettoralmente, ma come si evince necessaria ed ormai improrogabile”.