Roma, 25/06/2019 – “Non possiamo che schierarci con Arianna, in una battaglia per la giustizia e le pari opportunità che in condizioni normali non dovrebbe nemmeno sussistere – scrive in una nota il Presidente Regionale dell’U.Di.Con. Lazio, Martina Donini – chi vive a Roma, ormai conosce lo stato in cui versa la città e l’inefficienza di Atac, l’azienda di trasporti che serve la Capitale. La situazione è ancora più grave se pensiamo che si tratta di un controllata del Comune di Roma, motivo per cui il benessere della popolazione dovrebbe essere la loro preoccupazione primaria.”
L’odissea di Arianna inizia 9 anni fa, nel 2010, quando la ragazza, portatrice di handicap con difficoltà motoria, porta l’agenzia di trasporto locale davanti ad un giudice civile per la presenza di barriere architettoniche. Un anno più tardi, nel 2011, un altro giudice ordina la cessazione del comportamento discriminatorio da parte di Roma Capitale e Atac e dispone l’utilizzo di soli autobus muniti di pedana e la dotazione di piattaforme servoscala per tutte le stazioni metropolitane.
“La sentenza è diventata esecutiva dopo 8 anni di silenzio e ignavia da parte dei soggetti chiamati in causa, i quali dimostrano come l’interesse dei cittadini, particolarmente quelli appartenenti alle fasce più deboli, sia l’ultimo dei loro pensieri – continua Donini – Roma è in condizioni pietose e tra rifiuti, disservizi, voragini e barriere architettoniche è arrivata al limite della vivibilità – conclude Donini – chiediamo quindi sia fatta luce sullo stato dell’eliminazione delle barriere architettoniche. È giunto il momento di darsi da fare per ridare dignità alla città e ai suoi abitanti. Partiamo da Arianna.”