Roma, 14/06/2019 – “Ogni anno non appena si innalzano le temperature è caos rifiuti nella Capitale – scrive in una nota il Presidente Regionale dell’U.Di.Con. Lazio, Martina Donini – un’emergenza presa troppo sottogamba perché gli enti competenti probabilmente non considerano le ripercussioni che potrebbero presentarsi sullo stato di salute dei residenti. In questi giorni è emersa un’inchiesta della Dda di Roma che ci fa rabbrividire per quanto grave sia la situazione sul tratto Agro pontino ed ancor di più per i cittadini che abitano nelle zone limitrofe. Stiamo parlando di rifiuti organici triturati con altri scarti di ogni materiale, poi interrati nei campi in quanto venduti come fertilizzanti agricoli. Una storia senza precedenti che creerebbe danni irreversibili sia all’ambiente sia alla salute pubblica”.
L’inchiesta in essere vedrebbe sotto accusa la Società Ecologica Pontina, la quale avrebbe smaltito in 4 anni circa 60 mila tonnellate di rifiuti speciali, tra cui siringhe, vendendo questo compost fasullo ad aziende agricole come fertilizzante.
“L’indagine che vede indagate più di venti persone, ha assunto dei risvolti inquietanti e preoccupanti – continua Donini – in gioco c’è la salute pubblica, messa a repentaglio sia dall’odore tremendo che circola nell’aria e sia dagli alimenti che nascono in quei campi. L’U.Di.Con. in qualità di associazione che tutela i consumatori non può stare ferma ad aspettare che si arrivi ad un disastro ambientale con conseguenze devastanti sulla salute dei cittadini. Per questo motivo – conclude Donini – valuteremo ogni azione legale per costituirci come parte civile”.