Lo scorso primo maggio è finalmente partita la nuova raccolta differenziata con tariffazione puntuale ad Albano Laziale.
Dalla prossima bolletta, gli abitanti del comune in provincia di Roma troveranno tre voci: la prima relativa ad una quota fissa, determinata in base alla superficie dell’immobile, una seconda relativa al numero di componenti del nucleo familiare e un’ultima che varia al variare dei rifiuti non riciclabili prodotti. Ed è proprio la terza parte della tariffa che suscita più interesse, in quanto ciascun nucleo familiare avrà a disposizione un numero variabile di sacchetti di colore grigio, con un codice identificativo associato alla propria utenza, da riporre negli appositi contenitori del medesimo colore. Nel caso di eccedenze, ulteriori sacchetti avranno un costo di 1,10€.
Molti cittadini si sono detti ignari di questo nuovo sistema, nonostante la comunicazione del comune sia stata dispiegata su più fronti, dall’affissione di manifesti ai post sui principali social network; diversi rifiuti sono stati rinvenuti al di fuori dei cesti grigi, con gli operatori ecologici che hanno deciso di lascarli lì e marcarli come “inadeguati” invece che raccoglierli, allo scopo di spingere i cittadini a smaltirli correttamente; sicuramente una strategia volta a far recuperare il senso civico e che comincerà a pagare tra qualche tempo, con riduzioni delle bollette previste fino al 10% rispetto all’anno precedente.
La tariffazione puntuale, introdotta con il D.M. del 20 aprile 2017, normalizza il modello del “più inquini più paghi”, sperimentato fin dal 1997 in alcuni consorzi della Lombardia. L’obbiettivo è chiaro: diminuire le iniquità, premiando chi ricicla di più, e al contempo incentivare i cittadini ad un consumo virtuoso; gli esempi sono incoraggianti, con città come Parma che hanno diminuito la produzione di rifiuti indifferenziati pro-capite (108kg/annui al 2016). Non ci resta che sperare. questo nuovo metodo di raccolta di rifiuti si diffonda anche nelle città più popolose.