Roma, 27/03/2019 – “Siamo esterrefatti dal fatto che più si va avanti nel tempo e più lo stato in cui versa la Capitale è disastroso – scrive in una nota il Presidente Regionale U.Di.Con. Lazio, Martina Donini – un’altra chiusura di una stazione della metropolitana della linea A, Spagna, una stazione centralissima, fulcro delle vie dello shopping romano. L’ennesima in pochi mesi dopo quella della stazione di Repubblica del mese di ottobre e non ancora riaperta e dopo quella più recente, di marzo, della stazione Barberini. Tutte stazioni centrali che sembrerebbero non funzionare a causa di un guasto alle scale mobili”.
La settimana scorsa la stazione Barberini della linea A della metropolitana veniva chiusa da Atac, in seguito al sequestro disposto dall’Autorità giudiziaria, per un guasto ad una delle scale mobili e due giorni dopo la stessa sorte anche alla stazione Spagna per lo stesso problema.
“Questa situazione non è accettabile – continua Donini – non solo perché non è concepibile che dopo cinque mesi ancora non abbiano riaperto la stazione di Repubblica, ma anche perché sono state chiuse altre due fermate per lo stesso motivo. Domenica 24 marzo è stata anche la “domenica ecologica”, in cui non era consentita la circolazione di vetture private nella cosiddetta zona verde e di conseguenza i cittadini romani si sono visti impossibilitati a raggiungere il centro storico sia con i propri veicoli, che con i mezzi pubblici. Per non parlare dei turisti, che per raggiungere i monumenti storici del centro hanno dovuto fare mille peripezie. Non condividiamo la scelta dell’Amministrazione capitolina che, nonostante questi disagi e l’impossibilità di usufruire della metropolitana, abbia deciso di confermare il divieto di circolazione delle auto private. Per questo motivo – conclude Donini – abbiamo chiesto ad Atac e al Comune di Roma di provvedere urgentemente a mettere in sicurezza le stazioni chiuse al pubblico per consentirne l’utilizzo ai cittadini il più presto possibile, sperando che, almeno questa volta arrivi almeno una risposta”.