Dall’inizio dell’anno i Carabinieri che si occupano di tutela alla salute hanno incrementato i controlli negli esercizi di produzione biologica. Generalmente questi alimenti bio provengono da allevamenti che usano tecniche volte a ridurre l’impatto ambientale, tramite dei protocolli di produzione che vietano l’utilizzo di insetticidi e concimi chimici. Sono stati effettuati quasi 200 controlli e circa un quarto di questi non sono risultati idonei, né per la commercializzazione né per la tracciabilità e non hanno nemmeno superato i controlli igienici sanitari, irrogando sanzioni di migliaia di euro.
Un prodotto per essere definito bio, e conseguentemente commercializzato, deve essere certificato da organismi autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che, proprio grazie a questa certificazione, indicano il loro logo su questi prodotti. I Nas hanno sequestrato migliaia di chilogrammi di materie prime scadute, disponendo la chiusura di alcune ditte a causa di imballaggi trovati forati ed escrementi di roditori.
Considerando l’elevata richiesta di prodotti biologici da parte dei cittadini italiani, è necessario documentarsi sulla provenienza degli alimenti, sulle coltivazioni e sugli allevamenti presso i quali questi prodotti nascono. È facile essere tratti in inganno quando non si conoscono tutte le caratteristiche e ci si fida solo delle diciture delle etichette, che molto spesso, non corrispondono alla reale natura del prodotto ed è per questo che i controlli dei Nas riscontrano alte percentuali di prodotti fake bio.