Proposte in arrivo da Bruxelles. Infatti, la Commissione Europea ha intenzione di applicare la web tax, per tutte le imprese digital in modo tale da garantire una tassazione equa e favorevole alla crescita. Intanto la proposta si basa su un’aliquota momentanea del 3% da applicare alle società che generano un fatturato globale maggiore di 750 milioni di euro. La web tax genererà delle entrate notevoli per gli Stati. Un’altra proposta riguarda una comune riforma delle normative in materia digital, ma è più difficile da applicare considerando che quest’ultima avrà esito positivo solo con l’approvazione unanime dei 28 Member States che hanno interessi diversi.
La vigente normativa in materia fiscale non è adeguata per una tassazione che riguarda le imprese digital in quanto ad oggi, queste, sono soggette ad una tassazione pari alla metà di quella tradizionale europea. Ma Bruxelles, con le proposte avanzate, vuole garantire equità in termini di quota di gettito fiscale delle attività online tra i diversi Stati Membri. Questi ultimi hanno iniziato a cercare delle soluzioni per tassare questo tipo di attività, ma secondo la Commissione Europea solo la coordinazione porterà una tassazione equa e sostenibile.
Queste proposte permetterebbero agli Stati di tassare gli utili generati sul proprio territorio, anche se la società in questione non ne ha la presenza fisica ma solo quella digitale. Una società per esser considerata “presente digitalmente” deve avere determinati requisiti come: generare utili superiori a 7 milioni di euro, più di 3000 di contratti aziendali conclusi in un esercizio fiscale e più di 100.000 utenti in un Member State.
L’imposta sarà applicabile al fatturato generato da vendita di spazi pubblicitari online e a quello generato dalla vendita di informazioni fornite dagli utenti, quindi saranno interessati tutti i colossi del web come Google e Facebook.