L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) con delibera 50/2018 ha disposto che tutti gli utenti dovranno sanare, con i propri soldi, il gap che è stato riscontrato negli oneri parafiscali delle aziende di distribuzione. Questa delibera è soggetta a numerosissime critiche in quanto questo gap è generato dagli utenti morosi che non hanno adempiuto ai loro pagamenti, danneggiando gli utenti in regola.
Il gap dovrebbe ammontare a circa 200 milioni di euro che le aziende non hanno incassato e in pratica, secondo questa “soluzione”, i consumatori onesti dovrebbero sanare una parte di questa cifra tramite un rincaro sulle bollette. Queste misure dell’ARERA danneggeranno i consumatori andando solo a tutelare le numerose aziende che, a causa di queste morosità, precedentemente sono fallite. Per questo motivo a dir poco ingiusto è necessario che l’Autorità adotti delle misure che vadano a tutelare maggiormente gli utenti in bonis, effettuando delle azioni di recupero crediti nei confronti dei consumatori morosi, per cause che non dipendano dalla loro situazione di disagio economico.
L’Autorità ha giustificato la delibera effettuata in quanto quest’ultima non riguarda tutti gli oneri delle compagnie di distribuzione ma solo gli oneri previsti dalla legge in quanto la disciplina precedente imponeva ai venditori le prestazioni di garanzie finanziarie in favore delle aziende di distribuzione anche gli oneri previsti dalla legge. Per questo motivo l’ARERA si è pronunciata in merito alla precedente disciplina in quanto gli oneri stabiliti dalla legge devono essere in carico ai consumatori finali e non ai venditori.